Le fasi di lavorazione della tornitura



Il periodo migliore per il taglio di un albero è durante le fasi lunari calanti invernali, perché il legno è più asciutto, si prediligono i mesi di Dicembre e Gennaio.


 

Taglio del legno

 


Operazione di lavorazione del legno che consente di trasformare il tronco grezzo in tavole e travi di legno.
Lo strumento per il taglio del legno è la sega che può essere la tradizionale sega a mano oppure la sega “elettrica” azionata dalla forza idraulica. Per agevolare lo scorrimento della lama i denti sono inclinati in direzione opposta ed intermezzati da un dente dritto.
Il legno, in tavole o tronchi, deve “stagionare” di solito da un anno ai due anni a secondo delle dimensioni e dal tipo di legname.
Deve essere compatto, senza difetti, muffe o rami sporgenti nerastri perchè questi potrebbero compromettere il buon risultato finale; le fibra deve essere compatta ed abbastanza dritta, il legno deve avere un bel colore, magari con una differenziazione tra la zona di alburno (parte legnosa più giovane del tronco, subito sotto la corteccia) e quella di durame (parte legnosa interna non più vitale del tronco che circonda il midollo e si estende fino all'alburno).

     

Tornitura

 


Il tornio è una macchina che imprime al legno un moto rotatorio e ne consente la lavorazione in forme rotonde, cilindriche, coniche e sferiche.
L’operazione eseguita al tornio è denominata tornitura e permette di realizzare componenti di mobili e di arredamento come gambe di sedie e tavoli, piedi di mobili, infissi di tende, ma anche utensili e oggetti di uso quotidiano, come ciotole, macina pepe, pesta sale, parti di utensili da cucina, pezzi di giocattoli.
I legni migliori per essere lavorati al tornio sono quelli duri a fibra compatta: pero, betulla, ontano, rovere.
Il pezzo da tornire, disposto orizzontalmente, è fissato all’albero rotante del tornio (è la parte della macchina che ruota, detta mandrino) ed è lavorato con un utensile tagliente, tenuto saldamente in mano e appoggiato, nei torni più complessi, ad un portautensili fisso.
L’utensile utilizzato è quasi sempre una lama monotagliente chiamato sgorbia.
Il tornitore una volta posizionato il pezzo squadrato sul tornio, passa con la sgorbia in senso orizzontale da destra verso sinistra e viceversa sull’oggetto rendendolo cilindrico, successivamente, sempre con lo stesso attrezzo, si inizia a lavorare sino ad ottenere la forma desiderata. L’oggetto ora viene finito con la carta smeriglio per renderlo liscio al tatto.
Per imprimere il movimento al tornio sono impiegate le pulegge, ossia ruote in legno collegate alla macchina con un sistema di cinghie in cuoio. La rotazione avviene sempre in senso verticale.


 

Tornitura di un pestasale



 

Foratura

 
 

L’operazione della foratura consente di praticare, all’oggetto tornito, fori di diverse ampiezze.

Per forare il legno, il tornitore si avvale di piccoli utensili manuali, chiamati succhielli o trivellini, in dialetto locale “tapetta” (attrezzo che si usa anche per forare il pesta sale prima di svuotarlo).
Sono costituiti da: un' impugnatura, un gambo di metallo, solitamente in ferro, che costituisce il corpo dell'utensile; una punta fornita di un tagliente elicoidale a passo crescente verso il gambo.
Questi attrezzi hanno una lunghezza di 10-15 centimetri; il corpo e la punta sono di diametri diversi a seconda della grandezza del foro da ottenere.
Affinché la foratura risulti correttamente realizzata è essenziale che la punta dell’attrezzo utilizzato entri nel legno in senso perfettamente perpendicolare.


 
 
 

Finiture e verniciatura

 
 
 
Ceratura 

La lucidatura a cera prevede la l'applicazione di cera d'api in pasta, da effettuarsi su un fondo preparato a gommalacca che può essere stesa a pennello o a tampone; ha lo scopo di otturare i pori del legno e preparare un fondo adeguato per stendere successivamente la cera.
 Una volta che la gommalacca è asciutta si passa sulla superficie con un panno di lana d'acciaio finissima al fine di rendere il prodotto uniformemente opaco e liscio. L’applicazione della gommalacca poteva ripetersi più volte, successivamente veniva applicata la cera su tutta la superficie e una volta asciutta con un panno di lana riscaldato si lucidava il tutto. Tutte queste operazioni venivano effettuate a mano senza l'ausilio di macchinari.

Olio di lino

L'olio di lino cotto è ideale per essere utilizzato come finitura, al posto delle vernici, sia per legni da interni che da esterni, la sua particolarità è che va ad occupare tutti i pori liberi tra le cellule del legno rendendolo impermeabile. 
La finitura ad olio di lino cotto inoltre, non copre semplicemente la superficie lignea trattata come fanno le vernici, ma penetra nel legno, donandogli un piacevole effetto brillante ma non plastico, che lascia visibili le sue venature.

Mordente

L’applicazione della vernice si effettua a pennello o con una spugna passandola sul legno secondo linee parallele.
Il tipo ad acqua non va bene su legni molto assorbenti. Quando la superficie risulta perfettamente asciutta si passa con una carta vetrata molto fine. Se il colore è troppo chiaro si può procedere con una seconda mano.

Vernice

La vernice trasparente consente di valorizzare la venatura del legno. Dopo un’accurata carteggiatura, in genere conviene applicare una mano preventiva di turapori. La vernice può essere incolore o mordenzata.

 La verniciatura si effettua con la pistola a spruzzo elettrica che permette di stendere un velo sottilissimo uniforme di vernice, bisogna fare attenzione alle colature.
Prima della seconda mano di vernice si effettua una levigatura con carta vetrata molto fine per spianare eventuali residui di legno. Si pulisce e si stendono le mani successive.

Flatting

Smalto sintetico che si applica sul legno con un pennello piatto facendo regolari e lente passate parallele lungo vena. Quando la prima mano è asciutta si applica una seconda mano.

Idrosmalti

Sono detti anche “smalti all’acqua” e sono di altissima qualità. Il grande vantaggio di questa vernice è che non c’è più il pericolo di macchiare in quanto basta l’acqua per pulire qualsiasi recipiente o pennello.
Durante l’asciugatura lo smalto all’acqua non produce esalazioni nocive per cui è possibile lavorare anche in ambienti chiusi senza alcun pericolo.



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